sabato 13 settembre 2008

Ugolino - Sanfratellano 2003

Lavoro con lui ( e per lui ) da maggio 2006, quando il suo allevatore me lo affidò nell'ottica di dargli un futuro da "cavallo carrozziere". Al suo arrivo in scuderia fu accolto da mille perplessità intanto per il fatto che trattandosi di cavallo intero si temeva per la pacifica convivenza con le cavalle, inoltre la razza Sanfratellana, che il pregiudizio vuole tenacemente testarda, non alleggeriva la sua posizione; di fatto il cavallo si insediò nel suo box senza dare alcun problema e da allora un po' per volta ha conquistato la stima e la simpatia di tutti cavalli ed umani.


La prima volta che lo attaccai alle redini lunghe l'impressione fu quella di un allievo inteligente anche se un po' distratto dal nuovo ambiente, però ebbi subito la conferma del suo naturale appoggio: forse l'unica cosa che non ho dovuto insegnargli. Considerando in positivo il suo equilibrio psichico, unito al fatto che il puledro si limitava a "guardare" quanto lo circondava senza entrare in panico, pur avendo qualche perplessità circa i rumori che da dietro avrebbero potuto infastidirlo, decisi di attaccarlo sbrigativamente a carrozza. L'emozione della prima volta è sempre molto forte, e ricordo ancora chiaramente che l'impressione del cavallo che tirava lungo la salita del vascone di Porrazzito fu alquanto controversa: da una parte ero galvanizzato per come il cavallo andava tenendo la dirazione, ma vedendolo così mingherlino tra le stanghe non potevo non fare paragoni con la groppa di Tiago ( il mio cavallo precedente) che invece mi riempiva la visuale. Credo fu in quel momento che compresi quanti sacrifici, quante levatacce mi aspettavano prima di presentare il cavallo al suo primo concorso attacchi.

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