lunedì 29 settembre 2008
Tiago II°- un amico per tutti
sabato 27 settembre 2008
Coppa delle Regioni 2008
20 settembre 2008, la cornice è quella del CEF-Pratoni del Vivaro, l'erba è quella del campo "Posillipo", già teatro di grandi imprese equestri. L'emozione è al culmine per i tre siciliani che per primi si accingono alla prova di dressage valevole per la Coppa delle Regioni 2008.
Il cavallo sembra carico; c'è stata una falsa chiamata che ci costringe ad un reingresso in campo. Ma adesso ci siamo: arresto e saluto. Lungo respiro prima di rimettermi in testa il cappello, ultima rassicurazione al groom (Giuseppe), adesso ognuno di noi tre è solo concentrato sulle figure e sulle andature che, ciascuno per la sua parte, andrà a performare. Le redini che un'attimo prima sembravano di ferro adesso sono fluide e, per la prima parte del testo, tutto sembra procedere sino al primo diagonale in allungo: qui il cavallo non recepisce a pieno il segnale perciò non riesce ad estendere il gesto degli anteriori. Suffuciente il primo cerchio ad una mano, così come l'allungata del secondo diagonale. Ancora accettabile il secondo cerchio di 30 mt., mentre è discreta "la serpentina" sino al "back" davvero orribile, col cavallo leggermente traversato, di quelli che non ti vengono neanche nelle giornate peggiori. Putroppo ormai tutto è compiuto, finiremo la prova soltanto al 6° posto con la speranza (non realizzata) di rifarci nei coni.
Resta il piacere di aver partecipato con i propri modesti mezzi ad un appuntamento di livello nazionale, unito all'impegno/certezza di fare meglio in futuro.
Non è forse di questo che vive il vero sport?
sabato 13 settembre 2008
Ugolino - Sanfratellano 2003
La prima volta che lo attaccai alle redini lunghe l'impressione fu quella di un allievo inteligente anche se un po' distratto dal nuovo ambiente, però ebbi subito la conferma del suo naturale appoggio: forse l'unica cosa che non ho dovuto insegnargli. Considerando in positivo il suo equilibrio psichico, unito al fatto che il puledro si limitava a "guardare" quanto lo circondava senza entrare in panico, pur avendo qualche perplessità circa i rumori che da dietro avrebbero potuto infastidirlo, decisi di attaccarlo sbrigativamente a carrozza. L'emozione della prima volta è sempre molto forte, e ricordo ancora chiaramente che l'impressione del cavallo che tirava lungo la salita del vascone di Porrazzito fu alquanto controversa: da una parte ero galvanizzato per come il cavallo andava tenendo la dirazione, ma vedendolo così mingherlino tra le stanghe non potevo non fare paragoni con la groppa di Tiago ( il mio cavallo precedente) che invece mi riempiva la visuale. Credo fu in quel momento che compresi quanti sacrifici, quante levatacce mi aspettavano prima di presentare il cavallo al suo primo concorso attacchi.
martedì 2 settembre 2008
Un driver d'eccezione
Si tratta di Giuseppe Carcò (mio figlio) che sin dalla più tenera età ha condiviso con me la passione per i cavalli in genere e per le redini lunghe in particolare. Come tutti noi egli arriva dall'equitazione montata con una spiccata passione per il dressage, adesso milita come "young driver" nella categoria Brevetti Qualificati, ma già nel 2006 si è classificato 1° alla Coppa delle Regioni nella categoria "under 16" con "Pegaso" il pony che vedete nella foto sopra.
Nel 2007 insieme a "Ugolino" (foto sopra) ha partecipato a diverse gare di Endurance in Sicilia al solo scopo di mantenere il cavallo a regime competitivo sia dal punto di vista fisico che psichico; i piazzamenti sono stati del tutto soddisfacenti in rapporto al cavallo/cavaliere entrambi fuori dal loro settore competitivo.
Una domenica speciale.
Quest’ultima Domenica per me è stata con la “D” maiuscola.
Non ho fatto un testo di dressage da manuale o un percorso netto ai coni, né una ripresa di lavoro entusiasmante. Ho semplicemente attaccato e basta: senza nessuna fretta, senza nessuna pretesa, senza nessun proponimento. Tutto questo è ancora più bello perché semplice e raro.
Gita al lago di Lentini
Una distesa d’acqua sulla destra, sullo sfondo una riva irraggiungibile. Alternando con fasi di passo, l’allegra carovana esegue il giro del lago. Lungo tutto il tragitto il sole sposta costantemente la nostra ombra, mentre la luce si riflette sull’acqua creando paesaggi irripetibili; per fortuna c’è chi pensa agli scatti.
Tutto intorno sembra immobile, persino il volo di un grosso uccello in lontananza sembra ovattato da una grande sensazione di calma. Più avanti dall’acqua spuntano alcuni alberi rinsecchiti tra i cui rami notiamo dei piccoli fagotti bianchi: sono nidi con alcuni aironi che li abitano.
Girando ancora ci avviciniamo all’argine orientale dal quale si svolge un lembo di terra pianeggiante, a suo tempo sottratto alle acque del lago, adesso l’Etna è sulla nostra sinistra, mentre in fondo si scorge già la città di Lentini, antico borgo di pescatori, oggi importante centro agrumicolo siciliano.